Le caratteristiche del territorio di Dicomano erano particolarmente favorevoli allo sviluppo di insediamenti umani, con un'area pianeggiante posta alla confluenza tra le naturali vie di comunicazione come la Sieve e il Comano.E' certo comunque che il "castrum decumani", cioè il complesso con ponti e torri su ciascun vertice ed il relativo borgo ad occidente, furono costruiti sopra il confine di un vasto appezzamento della famiglia etrusca dei Patna (da cui il toponimo latinizzato di pàtina che significa luogo o piazza).
Il nome tra l'altro può derivare dal "Decumanus" (il tracciato che definiva la colonia stessa) oppure deriva dal fiume Comano.
A partire dall'Alto Medioevo, il borgo, ai piedi dei più importanti passi verso la Romagna, diviene uno dei centri di maggior prestigio commerciale e logistico.
Ciò spiega l'interessamento da parte della vicina Repubblica Fiorentina, che espropria i feudatari del luogo, ne distrugge i castelli (Belforte e del Pozzo), in quanto da Dicomano transitava il grano necessario per l'intero fabbisogno cittadino.
Del resto ogni fase della sua crescita successiva, è determinata dalla sua importante funzione vicaria, come nel XV secolo, periodo di maggiore floridità, quando i suoi mercati garantirono una notevole attività di scambio, che permise una certa autonomia nell'ambito del contado fiorentino, oppure durante il granducato lorenese, allorchè, l'apertura della nuova forlivese (1824 – 1859) portò notevoli benefici alla vita del borgo.0